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Dodici incontri formativi con il centro psichiatrico “G. Fapore” di Sulmona

Dodici incontri formativi con il centro psichiatrico “G. Fapore” di Sulmona

Eraclito scriveva che “gli asini preferirebbero la paglia all’oro” poiché non saprebbero che farsene con l’oro, mentre senza paglia perirebbero. Così dovrebbe fare anche l’uomo, dare importanza a ciò che per lui è vitale e non a ciò che la società impone che lo sia. E così il rapporto tra uomo e asino fa sì che l’uomo “scenda” al livello dell’asino (o forse si elevi) per allinearsi con la sua lentezza, con la sua pazienza e con la sua curiosità al fine di capire quali sono i veri valori della vita.

Ed è su questa base che nasce la collaborazione tra l’azienda Asinomania, immersa nel verde dei boschi di Introdacqua, e il centro diurno psichiatrico “G. Fapore” di Sulmona (ASL 1 Abruzzo), sviluppatasi in dodici incontri ai quali hanno partecipato gli utenti del centro diurno, gli operatori e gli asini di Asinomania. Un’esperienza intima e formativa che verrà di seguito raccontata passo dopo passo.

Il 24 luglio 2019 si è svolto il primo incontro presso Asinomania: gli utenti della cooperativa sono stati accolti da Eugenio Milonis, psicoterapeuta e psicologo analista esperto in psicodinamica di gruppo, da sua moglie Gloria e dalle operatrici Chiara, Patrizia e Stefania. È importante che gli utenti che partecipano a queste attività si sentano completamente a loro agio e, per far sì che ciò avvenga, prima dell’inizio dell’attività, è stata condivisa una colazione a base di crostata e caffè per avere la giusta carica. Il primo incontro è stato dedicato alle presentazioni individuali mediante un gioco sui nomi: dopo che tutti si sono seduti formando un cerchio con le sedie, sono stati scritti tutti i nomi su una lavagna e, uno per volta, sono stati analizzati andandone a ricercare il significato in base al quale si sono delineate le caratteristiche e le virtù di ognuno dei presenti. Un modo originale per far sì che tutti partecipassero attivamente alle presentazioni; ed è così che le prime ore sono volate, così come la timidezza iniziale dei partecipanti.

Venerdì 2 agosto 2019 si è svolto il secondo incontro con una modalità simile a quella del precedente. In questa tipologia di progetti è importante che utenti e operatori instaurino un rapporto basato sulla conoscenza delle proprie paure ed emozioni, così come è bello, ed allo stesso tempo importante, conoscere le abilità e le passioni dell’uno e dell’altro. Dunque, dopo la solita golosa colazione condivisa, è stato proposto un secondo gioco riguardante questa volta i mestieri svolti da ognuno dei presenti. Per rendere, però, l’attività più dinamica e coinvolgente, è stato chiesto ad ognuno dei presenti di mimare i lavori che avevano avuto modo di svolgere nella loro vita al fine di coinvolgere gli altri partecipanti che avevano, invece, il compito di indovinare quale fosse il mestiere mimato. In questo modo, tra i primi attimi di imbarazzo e le mille risate, anche il secondo incontro è volto a termine e, grazie a questa attività, sono venute fuori molte informazioni riguardanti i partecipanti: paure, passioni, delusioni e soddisfazioni vissute, importanti per mettere un mattoncino in più alla conoscenza reciproca e alla validità di tale progetto.

Il terzo incontro, svoltosi mercoledì 7 agosto 2019, ha avuto un’impostazione diversa. Insieme ai soliti partecipanti vi erano anche dei ragazzi di un centro di Bergamo che svolgevano attività per tutta la settimana presso Asinomania e, quella mattina, nel loro programma c’era un’interessante lezione riguardante le differenze tra asini e cavalli svolta da Giuseppe. La condivisione è iniziata dalla colazione, avvenuta in compagnia dei ragazzi; poi si sono tutti accomodati per ascoltare l’introduzione teorica, subito dopo seguita da una dimostrazione pratica nella quale Giuseppe ha condotto vari giochi con il suo cavallo. Alla fine di essa, tornati in veranda, vi è stata una piccola discussione concernente quello che era stato visto e si è potuto notare come, soprattutto gli utenti del centro diurno, erano rimasti sì, affascinati dalla maestosità del cavallo, ma ne erano rimasti anche quasi intimoriti, facendo riferimento al fatto che l’asino, a differenza del cavallo, trasmette maggiore tranquillità grazie alla sua mole contenuta e ai tratti neotenici più evidenti.

Il quarto incontro è avvenuto mercoledì 21 agosto 2019 e, a causa delle temperature molto elevate, si è anch’esso svolto in veranda e, con il caffè in una mano e la crostata nell’altra, è venuto fuori l’argomento dell’incontro proprio grazie ad un utente presente. M., infatti, ha posto un quesito molto importante ovvero “A cosa servono questi incontri? Come possono essere utili ai nostri disagi?”. Ed è così che, dopo essersi tutti sistemati in cerchio, si è sviluppato un discorso concernente l’“utilità” dell’onoterapia per questa tipologia di utenza. Come è giusto che sia in un incontro di gruppo, è bello dare la possibilità a tutti di rispondere ed esprimere la propria opinione a riguardo e così, dopo un primo momento di scetticismo, seguito proprio dopo la domanda posta da M., si è a lungo discusso del rapporto con gli animali e dei benefici da esso forniti. Ognuno dei presenti ha parlato degli animali domestici avuti ed è subito venuto fuori quanto gli animali avessero svolto un ruolo importante nella loro vita. L’animale è un essere non giudicante e pare che tutti fossero molto consapevoli di ciò. Per una persona che si sente “diversa”, ricevere amore incondizionato, amore che non fa distinzioni, è essenziale. Ed è così che, dopo questa riflessione, l’entusiasmo per il percorso che li attendeva è salito alle stelle e, in questo clima molto positivo, si è parlato di come si sviluppano i rapporti tra determinate persone con determinati animali che presentano caratteristiche simili alle proprie. Ad esempio, una persona che tende ad essere più dipendente dagli altri, sceglierà di avere al suo fianco un animale simile, come ad esempio un cane. Al contrario, una persona molto indipendente preferirà un gatto, o magari un asino. E così, anche in questo incontro sono venuti fuori tanti lati del carattere di ognuno, tanti modi di fare in base all’animale che preferivano, uno spunto molto interessante.

Mercoledì 28 agosto 2019 si è svolto il quinto incontro, uno dei più importanti del percorso, forse il più atteso dagli utenti ovvero il primo approccio all’asino. Già durante la colazione era possibile avvertire il fervore da parte di tutti i presenti: chi parlava delle esperienze che aveva già avuto in passato con l’asino, chi accennava timidamente alle proprie paure e insicurezze e chi era semplicemente entusiasta per ciò che l’aspettava. Così, bevuta anche l’ultima tazza di caffè, sono state prese quattro asinelle: Nutella, Fiona, Frida e Mulan e sono state portate fuori dai loro recinti. Per prima cosa, è stato insegnato agli utenti come prendersi cura dell’asino, ovvero come pulirlo: sono state messe a disposizione diverse spazzole ed è stato insegnato agli utenti come utilizzarle; è stato poi spiegato quali sono i modi idonei di approcciarsi all’asino, dove accarezzarlo e dove, invece, evitare di toccarlo per non creargli fastidio. Una volta che tutte le asine sono state accuratamente spazzolate (e coccolate), dopo una breve spiegazione da parte degli operatori su come gli asini andassero condotti, l’attività è continuata nei recinti. Ad ogni asina sono stati assegnati due conduttori e, i restanti partecipanti, hanno invece creato dei percorsi da far svolgere ad asini e conduttori con dei birilli. A turno gli utenti hanno creato percorsi sempre più complessi ma, allo stesso tempo, divertenti da percorrere. A conclusione dell’attività, le piccole collaboratrici sono state riportate nel loro recinto e, dopo essersi tutti posizionati in cerchio, si è svolta una breve discussione riguardante l’attività appena conclusa. Molti dei partecipanti erano molto rilassati soprattutto grazie alla prima parte dell’attività. Spazzolare, o più in generale, prendersi cura di un animale come, ad esempio, accarezzarlo, fa in modo che il cervello liberi endorfine in tutto il corpo, generando uno stato di quiete in chi svolge questa attività. N., ad esempio, ha condiviso con il gruppo la gioia provata nel vedere l’animale pulito in seguito alla pulizia da lui svolta, gioia per averlo aiutato a stare meglio, aspetto molto importante per la responsabilizzazione dell’utente.

Il sesto incontro, svoltosi il 4 settembre 2019, è stato ideato come un vero e proprio continuo della settimana precedente. Dopo aver fatto colazione, aver preso dal recinto Nutella, Fiona, Frida e Mulan e averle spazzolate, gli operatori, ricollegandosi all’argomento che era stato solo accennato nell’incontro precedente, hanno spiegato agli utenti la giusta modalità e postura da tenere durante la conduzione dell’asino. Utenti, operatori e asine hanno svolto una visita dell’intera tenuta di Asinomania passando per la falconeria, il pollaio e il recinto dei conigli per poi arrivare al frutteto dove sono state raccolte le mele da dare alle compagne di viaggio e da portare agli altri asini rimasti nei recinti. Quindi, dopo esser tornati ai recinti, aver lasciato le asine e aver dato le mele raccolte agli altri, si è svolta la solita discussione riguardante le ore trascorse insieme. Parlando, si è subito creata, così come la volta precedente, un’atmosfera rilassata e positiva data dalla soddisfazione degli utenti per esser riusciti a gestire le asine durante la visita alla tenuta. N., che aveva già preso parola durante l’incontro passato, ha ribadito la sua soddisfazione legata all’attività e così come lui anche A., nonostante la paura iniziale, riferisce al gruppo come, nonostante il timore iniziale, si sia sentita sicura nel condurre l’asina, ed è proprio su questo aspetto che la discussione è proseguita: la sicurezza in se stessi. Infatti, dopo l’intervento di A., anche altri utenti hanno condiviso la sensazione di sicurezza provata durante la conduzione delle asine, una sicurezza perduta per molti di loro a causa dei disagi vissuti ogni giorno. Gli operatori hanno dunque consigliato agli utenti di far tesoro di questa sicurezza (ri)trovata e di riportarla alla vita di tutti i giorni, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.

Mercoledì 11 settembre 2019 si è svolto il settimo incontro, anch’esso molto importante al fine del percorso formativo previsto dal progetto. Rifocillati con crostata e caffè, operatori e utenti si sono diretti verso i recinti degli asini, questa volta, però, verso quello degli Asini di Martina Franca, razza i cui esemplari sono molto più grandi e forti dei soliti asinelli che hanno collaborato con gli utenti negli incontri precedenti. Una volta presi gli asini e entrati nei recinti, è stata spiegata l’attività del giorno. A turno, chi voleva, ha avuto la possibilità di salire sull’asino e, altri due utenti, avrebbero condotto l’asino. Per vivere l’esperienza più a contatto con l’asino, per entrare in simbiosi con il suo movimento, con il suo respiro, non è stata messa nessuna tipologia di sella ma, nonostante ciò, ad esclusione di un paio di partecipanti, tutti hanno voluto fare questa esperienza, anche chi inizialmente era risultato essere più timoroso, un dato davvero sorprendente. A fine attività, riportati i grandi collaboratori asini nei loro recinti, si è svolta una lunga discussione riguardante l’esperienza appena vissuta; disposti tutti in cerchio, ognuno, utenti e operatori, ha detto la sua. In questo modo sono venuti fuori spunti di riflessione molto interessanti soprattutto a riguardo di due temi, il primo più fisico, l’altro più psicologico. La difficoltà iniziale, avvertita dalla gran parte dei partecipanti all’attività, è stata trovare l’equilibrio e, soprattutto, mantenerlo durante tutto il percorso e, per riuscirci, era necessario concentrarsi solo su questo e, per far sì che questo avvenisse, era implicito riporre la massima fiducia nei due conduttori dell’asino che si stava cavalcando. Ed ecco qui evidenziato l’altro aspetto venuto fuori durante la discussione: la fiducia verso il prossimo. Negli incontri precedenti si era a lungo discusso del rapporto tra uomo e asino, ma in questa occasione l’asino è risultato essere il mezzo per rafforzare il rapporto tra uomo e uomo, aspetto molto apprezzato da tutti gli utenti, infatti ognuno di loro ha parlato dei conduttori dell’asino cavalcato e del loro essenziale ruolo nel far vivere l’esperienza dell’attività in maniera totalmente positiva.

Per l’ottavo incontro, svoltosi mercoledì 18 settembre 2019, Eugenio e le collaboratrici, hanno ideato un incontro speciale, diverso da tutti gli altri. Durante la colazione è stata spiegata l’attività che avremmo fatto: il trekking someggiato! Subito, però, N., uno dei più curiosi tra gli utenti, ha chiesto cosa significasse “someggiato”. È stato, dunque, spiegato dagli operatori che il trekking someggiato differisce da quello “classico” perché durante questo non si cavalca l’animale, bensì viene caricato con provviste o simili, e si passeggia di fianco ad esso. L’entusiasmo è subito divampato tra i presenti, quindi, finita la colazione, sono stati preparati gli asini, messe due ceste cariche di acqua sull’asino apri fila e… partenza! Il clima era decisamente a favore dell’attività da svolgere, il sentiero, immerso nel bosco adiacente Asinomania, era ombreggiato, l’escursione semplice, a portata di tutti. Il percorso si è concluso con una lunga sosta in un prato alla fine del bosco dove, asini e persone si sono rifocillati rispettivamente con erba e acqua fresca e, una volta rigenerati, si è ripartiti per tornare ad Asinomania. Ciò che è risultato essere maggiormente apprezzato dai partecipanti, è stata la lentezza del passo durante tutta l’uscita, lentezza calibrata dall’asino grazie alla quale si può beneficiare di tutto il contesto: la natura circostante, le persone che passeggiano fianco a fianco, quella lentezza che si è persa al tempo d’oggi, quella lentezza che l’asino, però, impone anche quando si tenta di snaturarlo provando a metterlo al nostro passo, al passo con la nostra frenetica società; ma l’asino non ci sta, nessuno tocca la sua lentezza!

Venerdì 27 settembre 2019 si è svolto il nono incontro presso Asinomania, ormai l’aria che si respira è familiare, gli utenti e gli operatori sono in confidenza, infatti, mentre viene consumata la colazione, si dialoga in tranquillità mentre vengono organizzate le attività da svolgere. Per questa giornata è stata ideata una nuova attività: dopo averli spazzolati, gli asini sono stati liberati nel recinto per andare ad osservare le loro reazioni da sciolti insieme agli utenti. Questa è un’attività molto importante per comprendere la giusta  modalità di approccio agli asini, analizzando le reazioni degli asini e degli utenti stessi al momento dell’incontro. Gli asini sono stati tranquilli e si sono comportati naturalmente e gli utenti sono stati poco invadenti e molto rispettosi e hanno seguito attentamente le indicazioni date dagli operatori. L’insegnamento principale è stato quello di imparare i tempi dell’animale e, dunque, attendere che fosse l’asino ad avvicinarsi così da capire quale fosse la sua modalità di approccio. Dopo una decina di minuti tutti gli asini si sono avvicinati agli utenti che hanno potuto tranquillamente accarezzarli, coccolarli e abbracciarli istaurando così un rapporto di complicità e di tranquillità durato fino alla fine dell’attività seguita dal solito momento dedicato a commentare insieme le sensazioni provate. N. ha subito preso la parola esponendo al gruppo quanto questa semplice attività avesse lasciato in lui un’estrema calma e, in seguito a questo commento, anche altri utenti hanno condiviso la loro tranquillità in seguito al contatto naturale con l’asino. F., prendendo la parola, ha condiviso con il gruppo un pensiero importante, ha detto che già altre volte aveva provato una sensazione molto simile a quella vissuta nel recinto insieme agli asini sciolti, ma con i suoi gatti che vivono in casa con lei. Dopo il racconto dell’esperienza di F, anche altri utenti hanno affermato di aver provato emozioni simili con i propri animali domestici poiché anch’essi vivono insieme ai padroni senza vincoli, condividendo con loro gli spazi, ed è proprio in questi contesti che il rapporto tra animale e uomo è totalmente paritario ed è, dunque, venuto fuori che gli utenti apprezzano molto questa naturalezza poiché infonde in loro estrema calma.

Il decimo incontro si è tenuto venerdì 4 ottobre e tra i presenti si inizia già a sentire una certa aria di tristezza dato che il tempo è volato ed è già arrivato il terzultimo incontro, ma, grazie alle crostate ed al caffè caldo, si inizia a pensare all’attività del giorno. Per questo incontro Eugenio e le operatrici hanno ideato un’attività molto dinamica e coinvolgente. Dopo aver preso le solite piccole collaboratrici ed essere tutti entrati nei recinti, gli operatori hanno diviso gli utenti in piccoli gruppi da tre, hanno fatto scegliere un asina ad ogni gruppo e hanno spiegato l’attività: ogni gruppo ha dovuto ideare un gioco da fare con l’asino avendo a disposizione dei birilli e, poi, ogni gruppo ha dovuto esporre e dare una dimostrazione del gioco inventato agli altri gruppi. L’attività è stata svolta con molto entusiasmo, sono stati creati percorsi, slalom, staffette e ogni gruppo ha dato una dimostrazione del gioco inventato agli altri utenti che hanno osservato con interesse e, dopo che ogni gruppo ha svolto la dimostrazione, è stato creato, con la collaborazione di tutti i gruppi,  un unico grande percorso unendo tutti i birilli a disposizione ed è poi stato svolto da ogni gruppo. Il tempo durante questo incontro così attivo è decisamente volato via ed infatti non vi è stato nemmeno il tempo per la discussione finale, ma è bastato vedere i volti soddisfatti e felici degli utenti prima di andare via per capire che l’obiettivo di aggregazione e di collaborazione unito a inventiva e divertimento era stato pienamente raggiunto!

L’11 ottobre si è svolto l’undicesimo incontro che è iniziato come gli altri in dolce compagnia della signora Gloria e delle sue ottime crostate che, insieme ad un energizzante caffè, aiutano a creare il clima molto familiare e sereno che ha sempre caratterizzato gli incontri di questo percorso. Proprio così in questi incontri hanno fatto da padrone la pace e la serenità che questi luoghi immersi nel verde di una natura incontaminata qual è quella dell’amata Valle Peligna, riescono a comunicare a chi si mette in ascolto. Proprio per questo l’operatrice Patrizia ha invitato gli utenti a sedersi nel giardino antistante la casetta di legno e, sull’iPad di una delle operatrici è stato visto il trailer ufficiale del film “Inside out”, e da questo si è preso spunto per cominciare a parlare delle emozioni in esso rappresentate. Dopo una prima elencazione delle emozioni base trattate ( gioia, tristezza, rabbia, disgusto e paura), attraverso l’aiuto dell’utente M,  molto bravo nel disegno, si è cercato di capire come le stesse potessero essere rappresentate attraverso delle emoticons alle quali sono state attribuiti anche dei colori che, secondo gli utenti, potevano esprimerle al meglio. Infine ci si è soffermati a trattare più in profondità solo una di queste emozioni, cioè la gioia, proprio per cercare di mettere in risalto il positivo che ognuno ha nella sua vita. A turno è stato raccontato ciò che in quel momento preciso della vita rappresentava un motivo di gioia. È stato bello ascoltare e condividere come, per la maggior parte, quest’ultimo fosse costituito dallo stare insieme lì in quel piccolo, ma immenso paradiso di natura. Lo stare in buona compagnia in un ambiente sereno ha arrecato benessere e gioia. Altri in particolare hanno riconosciuto nella loro famiglia e negli affetti la loro fonte di gioia. L’utente N.  ha espressamente individuato come motivo di gioia nella sua vita gli amici del centro diurno che considera come una seconda famiglia. È seguito un forte momento di commozione dell’utente A .che lo ha portato ad un pianto liberatorio. L’incontro è stato quindi chiuso cantando tutti insieme allegramente la canzone “Se sei felice “.

Per il dodicesimo ed ultimo incontro, svoltosi il 16 ottobre 2019, è stata ideata un’attività che è possibile svolgere solo quando si sono raggiunti buoni livelli di empatia e di complicità: un laboratorio teatrale. La partecipazione è stata tanta, hanno recitato tutti, utenti e collaboratori, ognuno riportando scene di vita quotidiana, viaggi sognati e ricordi d’infanzia. È stato un ottimo modo per concludere un percorso introspettivo e non, una bellissima mattinata che permetterà a tutti di conservare nel cuore le tante risate dell’intera esperienza. A fine attività è stato condiviso un pranzo alla Locanda dell’Asino e, con le pance piene, le lacrime agli occhi e i sorrisi sulle labbra, sono stati scambiati i saluti finali.

Chiara Siciliano

Patrizia Baldassare

 



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